Porto di Terra in collaborazione con l’Inbar (Istituto Nazionale di Bioarchitettura )sezione di Trapani, e con il partenariato dell’Associazione Culturale Libera Polis, propone un ciclo di laboratori riguardanti tecniche di costruzione tradizionali siciliane e di restauro conservativo.
Sono previsti tre incontri nei quali verranno illustrate e messe in pratica la ristrutturazione di un soffitto del 18esimo secolo ed il risanamento / rifacimento degli intonaci interni dell’edificio.
In Sicilia le coperture delle case sono realizzate con incannucciato, in siciliano “cannizzu”.
L’incannucciato è una intelaiatura formata da canne allineate e legate, usata come contro-soffito
Nelle case trapanesi “lu cannizzu” si poggia su travi in legno, ricoperto con tegole, la parte dell’incannucciato che dà all’interno della stanza è rivestito con canne schiacciate e intrecciate a mò di tappeto .
L’incannucciato è un’antica arte usata per realizzare controsoffittature e/o solai di copertura per le sue capacità
termiche, durevoli nel tempo con una stuttura resistente.
Tale tecnica era abbastanza diffusa per la sua praticità ed economicità, data la numerosa presenza di canneti nel territorio.
Oggi, grazie alla bioedilizia e alla riscoperta “voglia di abitare sano”, questa particolare tecnica di intreccio e montaggio continua a vivere, la raccolta delle canne, il posto e il periodo, tempi e modalità d’essiccamento, lavorazione e intreccio, arte tramandata da padre in figlio.
In questi ultimi millenni sono cambiate molte cose, le case, i materiali e gli attrezzi per costruirle.
per l’incannucciato gli attrezzi sono sempre gli stessi, da sempre…
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